Ieri 28 aprile, si è svolta nei locali della Cooperativa la prima Assemblea dei Soci in presenza dopo i 2 anni di lock-down. Oltre ai temi istituzionali durante lo svolgimento della riunione la vicepresidente Rita Taccola, ha salutato e ringraziato tutti i presenti annunciando il suo congedo. Emozionanti e cariche di significato le parole espresse dal Presidente Luca Rinaldi che l’ha voluta salutare così:
Buongiorno,
prima di approvare il bilancio vorrei, però, dire due parole doverose rispetto a Rita che con oggi lascia, spero temporaneamente, la cooperativa.
Premetto che non sono parole di circostanza, per questo, cercherò di sintetizzare in tre semplici immagini la presenza di Rita nella cooperativa:
1) Anzitutto la prima parola, la più semplice da visualizzare:
Rita è una colonna portante della cooperativa.
Come colonna portante sarà difficilissimo sostituirla evitando di destabilizzare l’impianto stesso della cooperativa.
È una colonna portante che mi ha aiutato a scegliere bene, sottolineerei bene, altre colonne portanti che oggi sostengono tutta la cooperativa.
Una colonna su cui abbiamo potuto costruire, in sicurezza, tutto l’impianto successivo.
2) L’altra immagine: per me è sempre stata un “porto sicuro”.
Non solo per me, penso per tutti coloro che in cooperativa hanno avuto problematiche professionali, ma anche personali. Un porto sicuro presso cui rifugiarsi, per ritrovare acque tranquille da cui ripartire.
Un porto sicuro non solo per i problemi professionali legati alla cooperativa, ma soprattutto a livello umano, facendomi conoscere una persona dallo spessore umano sicuramente più alto del mio.
Un aiuto, un sostegno anche per questioni non direttamente legate al mondo del lavoro.
Credo che questa immagine rispecchi quello che in tanti hanno visto in Rita.
3) La terza immagine è più difficile da visualizzare, però, forse, è quella che meglio riflette la sua personalità e la sua competenza professionale.
Secondo me, Rita è un antidoto contro la spersonalizzazione dei rapporti nella nostra evoluzione aziendalista (necessaria), la persona che può generare un clima migliore (ora nelle grandi aziende è addirittura diventata una professione!!!).
Clima interno, ma anche esterno per le buone relazioni che è riuscita a tessere e consolidare.
Forse, anzi, sicuramente, la competenza professionale maggiore di cui la cooperativa si è potuta giovare in tutti questi anni.
Finisco con un solo ricordo dei mille che mi passano per la testa, grazie alla fiducia incondizionata che riponeva nelle mie capacità di analisi e di decisione, insieme, e ribadirei, insieme, abbiamo deciso di acquistare l’immobile dove c’era il Progetto Kairos.
Dove sta la particolarità della decisione?
A) Abbiamo convertito i crediti che vantavamo allora nei confronti di Enaip Lucca e che rischiavano di affossare la cooperativa, perché non venivano pagati, in un acconto per l’acquisto di un immobile del valore €.530.000 quando avevamo un fatturato di meno di un milione.
Inoltre, e qui veramente c’era tutto il rischio, non fu possibile acquisire l’immobile e contestualmente avere la convenzione diretta con la ASL.
Quindi, abbiamo vissuto un periodo di precarietà assoluta, dove la ASL era convenzionata con Enaip (in odore di fallimento) che ci doveva girare i soldi per pagare l’immobile.
Questa scelta, alla fine, non si è rivelata scellerata, perché è andato tutto nella direzione giusta.
Anzi, possiamo dire che da quel giorno, in cui abbiamo deciso io e Rita, di dare seguito all’acquisto, è nata la cooperativa che conosciamo oggi:
1) Autonoma;
2) Con una propensione al rischio;
3) Con una propria progettualità.
Per tutto questo
Con riconoscenza e affetto
GRAZIE RITA
Luca Rinaldi
a nome di tutta la cooperativa
E’ un binomio indissolubile, non può esistere una senz’altra. La Pace senza la Giustizia, è semplicemente assenza di conflitto, più che Pace è pacificazione; quindi, sotto un’apparente periodo di assenza di guerra, in realtà possono esistere soprusi, violenze, vessazioni, ed in alcuni casi , può essere fortemente limitata la libertà.
La richiesta di Pace avanzata in tutte le sedi istituzionali, auspicata da tutti i popoli (diciamo, quasi tutti), appare sicuramente legittima, ma è chiaro che se non è accompagnata dalle necessarie garanzie per il ristabilimento della Giustizia, è una richiesta vuota, senza significato.
Sembra, molto semplicemente, una richiesta affinchè non debba essere turbato il nostro “quieto vivere”.
Quando la Russia (seconda superpotenza nucleare del mondo, dopo gli Stati Uniti), invade l’Ucraina (che è armata solo della disperazione del proprio popolo), seminando distruzione e morte, ha senso chiedere la Pace senza la Giustizia?
Il dilemma etico è sempre lo stesso: un “costruttore di pace” come avrebbe potuto fronteggiare la bestiale ferocia di Hitler ?
Con azioni nonviolente oppure cercando di opporre RESISTENZA?
Ed ora di fronte alla ferocia criminale di Putin che ha utilizzato le stesse giustificazioni di Hitler per invadere una Nazione confinante di cui non riconosce l’esistenza, cosa dobbiamo fare? Voltarci dall’altra parte per non vedere?
Riconoscere, come ad Hitler, la necessità di uno “Spazio Vitale” di Hitleriana memoria, con la ricostituzione di alcuni “Stati Cuscinetto neutrali”, dove può imperversare la “magnanimità” del Grande Zar di tutte le Russie?
Quando sento parlare di accerchiamento della Russia, l’unico sentimento che provo è di disgusto. Il bello è che queste motivazioni vengono sposate anche da alcuni che addirittura legittimano questo atto efferato.
Ricordo un piccolo particolare per chi non avesse tanto dimestichezza con la geografia: la Russia è il paese più grande del mondo. Va dallo Stretto di Bering, al confine estremo nord dell’Asia fino a Kaliningrad (enclave fra Polonia e Lituania), Quanti “stati cuscinetto” dovrebbe avere per non sentirsi accerchiata?
Invece, voglio ribaltare la prospettiva: tutti gli stati confinanti cosa avrebbero dovuto fare per non essere oggetto della voracità espansiva di una persona che pensa di incarnare una missione e cioè riportare la Russia ai fasti dell’Unione Sovietica?
Essere Costruttori di Pace vuol dire non voltarsi dall’altra parte, vuol dire aiutare chi si batte per la Giustizia, vuol dire sostenere in tutti i modi coloro che soffrono a causa della Giustizia, manifestare, pregare, credere che ci sia una forza collettiva che riesca ad interrompere quella bestiale catena di comando che da Putin arriva al giovane soldato russo che spara a Kiev, vuol dire chiedere al Popolo russo di sovvertire con tutte le proprie forze, come hanno già fatto, chi li sta portando nel baratro.
Vuol dire anche, però, manifestare con la medesima forza ai primi segnali in cui la situazione degenera, penso all’omicidio della giornalista Politkovskaja, all’avvelenamento del principale oppositore di Putin, Navalny: non delegare la Pace solo a chi basa tutti rapporti fra i popoli come ad uno scontro di forza militare.
Questo dovrebbe essere il nostro impegno.
Speriamo che non sia troppo tardi!
Articolo a cura di: Luca Rinaldi, Presidente della Cooperativa Sociale “La Mano Amica”
La pace non è una parola ma uno stile di vita fatto di relazione
Non si può pensare che la guerra, sia uno strumento accettabile per risolvere conflitti! Dobbiamo fare esercizio di Buona Volontà nell’uso della “Parola”, come mezzo di risoluzione dei problemi, a partire da noi, nel quotidiano.
La violenza chiama violenza sempre, la pace non è una parola ma uno stile di vita fatto di relazione, di ascolto e di reciprocità per superare conflitti a partire da quelli piccoli.
Cooperiamo per educare alla Pace.
In queste ore, stiamo assistendo ad immagini e filmati che non avremmo mai voluto vedere e che ci sembrano appartenere a tempi lontani; il mio pensiero va alle tante donne ucraine che hanno lasciato le loro famiglie per venire a fare le “Badanti” ai nostri anziani e che vivono ora, momenti di grande ansia e preoccupazione per le loro famiglie, per i loro figli che stanno combattendo per difendere la loro terra il loro paese; il mio pensiero va ai tanti bambini, ora uomini , che nel tempo sono stati ospiti nelle nostre famiglie dove venivano per cercare un pò di sollievo ai danni di Chernobyl; il mio pensiero va ai tanti adolescenti che sono figli di tutta l’Europa, privati della loro infanzia e delle possibilità di costruirsi un futuro.
Ognuno come può , deve unirsi agli sforzi dei governanti per un ritorno al più presto, della pace e della normalità e tutti insieme, ci impegneremo a realizzare iniziative per esprimere solidarietà e vicinanza ai nostri fratelli e sorelle ucraine.
La Vicepresidente
Rita Sabuzi Taccola
Il laboratorio del CAD “La Bricola” era presente all’evento Natale a Capannori con le fantastiche creazioni artigianali dei ragazzi afferenti al centro
Nel mese di novembre si celebrano i 30 anni della Legge 381/1991 “Disciplina delle Cooperative Sociali”.
La Legge 381 ha sancito il riconoscimento delle Cooperative Sociali, definendone le finalità e individuando le modalità di realizzazione con lo scopo primario “di perseguire l’interesse generale della comunità alla promozione umana e all’integrazione sociale dei cittadini” (art. 1 L. 381/1991)
Un cammino lungo 30 anni di inclusione e innovazione.
Per questo motivo Confcooperative-Federsolidarietà Toscana ha lanciato un evento comunicativo: sulla propria pagina Facebook “ Confcooperative Federsolidarietà Toscana ” ( https://www.facebook.com/federsolidarieta.toscana/ ) vengono pubblicati nove video per fare il punto sul percorso svolto fino ad oggi e sulle sfide che attendono la cooperazione sociale.
Hanno preso la parola gli ex presidenti della Federazione toscana e l’attuale presidente Alberto Grilli. La sessione dei video si completa con tre interventi che danno voce al confronto di genere e tra generazioni.
Inaugurata oggi alla presenza dei consiglieri comunali con delega alla salute Cristina Petretti e Pilade Ciardetti, del responsabile della zona distretto di Lucca della Asl Luigi Rossi, della responsabile U.O. Assist. Sociale di Lucca Mirella Cavani, del responsabile Controllo RSA e Cure Intermedie di Lucca Osvaldo Sensi e di alcuni rappresentanti delle associazioni La Finestra e della cooperativa La Mano Amica, dopo la benedizione del parroco di Sant’Anna don Paolo Dalle Mura.
Fin dalla prima delicata e difficile fase di emergenza sanitaria legata al Covid-19 la cooperativa sociale La Mano Amica ha lavorato con attenzione avendo al centro del proprio interesse non solo la salute ma anche il benessere degli ospiti della Rsa Casa Anziani Sant’Anna. Se da un lato si è subito proceduto a chiudere la struttura alle visite dall’esterno, nell’ottica di arginare la diffusione di un virus altamente contagioso, di incerta comprensione e con delicati meccanismi fisiopatologici, assumendo come priorità totale la massima tutela di ogni ospite, si è in parallelo cercato di ridurre le distanze con le famiglie, creando occasioni di scambio attraverso le videochiamate e chiamate, invio di video ai familiari delle varie attività e successivamente, rientrata in parte la prima ondata, riattivando le visite sia alla vetrata sia nel giardino esterno.
Un aiuto eccezionale ci è stato offerto sicuramente dall’utilizzo dei sistemi di contatto digitale, dal momento che l’impatto visivo possibile con tali mezzi ha aiutato a materializzare la presenza delle persone rilevanti nel sistema affettivo. Ma abbiamo sentito l’esigenza di fare di più per ridurre le distanze: l’idea della creazione di un luogo dedicato agli incontri in grado di coniugare la massima sicurezza di tutti i degenti e la salvaguardia del bisogno primario di vicinanza affettiva, nasce da qui.
La postazione di visita è stata dunque progettata e creata: lo spazio dedicato agli ospiti è stato separato da quello dei familiari tramite una barriera protettiva a tutta altezza e sigillata in modo da eliminare il passaggio di aria. L’ingresso per i familiari alla Stanza delle Carezze avviene dall’esterno della struttura, con un ingresso separato e che non prevede possibilità di “contaminazione”. Nella parte dei familiari è stato inserito un sanificatore d’aria che permetta una maggior sicurezza nel passaggio da un familiare all’altro. Le visite verranno comunque svolte singolarmente e seguendo le disposizioni; all’ingresso della parte dei familiari è allestito access-point, con rilevatore termo-scanner per la temperatura corporea, igienizzante e questionario di accesso. Il familiare potrà effettuare incontro solo in assenza di sintomatologia e comunque sempre con mascherina chirurgica. L’utilizzo dell’ambiente si adeguerà alle disposizioni sanitarie in vigore, e la postazione verrà pulita e igienizzata ad ogni utilizzo.
Il 24 ottobre alle ore 17 il Comune di Lucca, Assessorato alle politiche giovanili, inaugurerà lo spazio “Corte dell’Angelo” ospitando la mostra di Art Brut “Il Silenzio”, un’esposizione di opere realizzate all’interno del Centro di Attività Diurne “La Bricola” della Az.USL2 di Lucca gestito dalla Cooperativa La Mano Amica, ispirata al lungo periodo di lockdown. La mostra nasce dalla volontà di far conoscere il più possibile il lavoro che viene svolto all’interno del CAD frequentato da persone con disturbi psichici in carico all’UFSMA di Lucca; vengono abbracciati molti dei progetti dei laboratori del centro come arteterapia, musicoterapia e soprattutto il laboratorio di alfabetizzazione delle emozioni. Gli utenti sono stati invitati a dipingere durante la lettura delle poesie precedentemente scritte da loro, con il sottofondo delle note di una chitarra dolcissima, la solitudine e il silenzio provati sono i temi messi in luce da questa esperienza. Un silenzio fisico, concreto, l’elemento comune, ,che si è contrapposto totalmente alle tante emozioni suscitate dalla solitudine e dal dramma. Più che una mostra, “Il Silenzio” vuole essere una riflessione su un periodo storico importante, surreale, che ognuno di noi ha vissuto diversamente oltre ad un modo per dare voce a persone fragili, messe spesso in secondo piano dalla nostra società, specialmente nei momenti di criticità.
Un grande ringraziamento all’ Amministrazione Comunale, alla Cooperativa “La Mano Amica” e a tutti gli operatori che hanno permesso la realizzazione di questa piccola esposizione ma i più sinceri complimenti vanno a tutti i protagonisti della mostra.
L’esposizione sarà aperta dal 25 ottobre al 6 novembre 2020 con i seguenti orari di apertura: giovedì 10,00/12,00 e 15,00/18,00; venerdì 10,00/12,00 e 15,00/18,00 e sabato 10,00/12,00 e 16,00/18,00.
Sono arrivati anche nelle piazze lucchesi i cuori di cioccolato per sostenere la Fondazione Telethon e la ricerca scientifica sulle malattie genetiche rare.
La cooperativa Sociale “La Mano Amica” sabato 14 dicembre è stata ospite dalla giornata organizzata dalla Banca Nazionale del lavoro, che in veste di banca ufficiale ha dato il via alla maratona lucchese.
Nel corso del pomeriggio è stata anche inaugurata la Mostra d’Arte “L’immaginario Svelato” organizzata dalla cooperativa Sociale “La Mano Amica” con quadri realizzati dagli utenti del Centro Attività Diurne (CAD) “La Bricola” gestito dalla Cooperativa. La mostra è inserita all’interno della rassegna “Ospiti e Artisti Vari” che la BNL organizza nei locali della filiale in Piazza San Michele. La vicepresidente della cooperativa, Rita Taccola, durante il suo intervento ha avuto modo di ringraziare il direttore della BNL Lucca per averci ospitato nell’anno del nostro trentesimo compleanno, un anno che è stato ricco di appuntamenti come la rassegna di poesia “PoesiAmo”, tenutasi a Villa Bottini e lo spettacolo teatrale della compagnia “I Sorvegliati Speciali” andato in scena al Teatro del Giglio.
La Cooperativa decide di concludere così il suo trentesimo anno ricco di eventi, con una rappresentazione teatrale del famoso spettacolo “MAMMA MIA! THE SHOW” prodotto da Elisa Martini in collaborazione con Movinart Dance Studio e Lym Academy che avrà luogo al Teatro del Giglio a Lucca il 10 Dicembre 2019 alle ore 20.30.
Ad aprire la serata sarà la Compagnia Teatrale dell’Associazione Normalmente “I Sorvegliati Speciali” con lo spettacolo “LA GUERRA DEI DUE PIANETI MARTE E VENERE” regia di Katiuscia Giannecchini e Stefania Mariggiò.
Grande successo per la terza rassegna di poesie di autori provenienti dal mondo della disabilità che prende il nome di “Poesiamo”. Dopo due anni di pausa il 4 Ottobre a Villa Bottini la Cooperativa torna ospite delle Giornate Tobiniane, organizzata in collaborazione con l’associazione di volontariato NormalMente e la Fondazione Mario Tobino. Il premio della Giuria, composta da Elisabetta M.V. Venturini, Massimo Pistoja e Cinzia Dipace-Presidente della Giuria- va ad un utente della Comunità Terapeutica “IL MIRTO”, con il suo elaborato “Libertà”. Altri premi sono stati assegnati: “Il volo di un gabbiano”, “Lei”, “Le ali infrante” e “L’io”. Un’esperienza assolutamente da ripetere come sostiene Isabella Tobino, Presidente della Fondazione Mario Tobino, aggiungendo: “Questi ragazzi hanno una sensibilità straordinaria e soprattutto una visione della vita positiva”.